In questo articolo parleremo dell’evoluzione della fotografia: dalla pellicola analogica all’arrivo delle due tipologie di sensore digitale FULL FRAME e APSC.
La parola fotografia, è una parola di origine greca che si scompone in: phôs (luce) e graphè (scrittura o disegno). Quindi quando scattiamo una foto è come se facessimo un disegno fatto di luce, o con la luce. Fin dai tempi dell’antica Grecia, filosofi come Aristotele studiarono i riflessi della luce che passando attraverso un piccolo foro, proiettava un’immagine circolare. Per più di 100 anni a partire dalla metà del 1800, la fotografia subì innumerevoli evoluzioni. Ancora oggi ricordiamo la fotografia analogica, dove all’interno della macchina fotografica era posizionata una pellicola che serviva a catturare la luce per poi trasformarla in immagine; ora da trent’anni a questa parte, il mondo della fotografia analogica ha lasciato spazio alla fotografia digitale, sebbene per i più appassionati sia ancora rimasto il fascino intramontabile della pellicola e della camera oscura.
Dalla pellicola analogica all’arrivo delle due tipologie di sensore digitale FULL FRAME e APSC:
Oggi, la vecchia pellicola è stata sostituita da un sensore posizionato all’interno delle nostre macchine digitali, che attraverso l’obiettivo filtra la luce e la trasforma in immagine.
Ma come è fatto questo sensore e quanto è grande?
Il sensore non è altro che un dispositivo meccanico generalmente di forma rettangolare, posizionato all’interno della macchina fotografica. Il sensore riesce ad intercettare una determinata lunghezza d’onda ( ovvero quella della luce) generando una carica elettrica e trasformando la luce in un’immagine.
Esistono due tipologie di sensori:
– FULL FRAME 36X24mm
– APSC 26,6X15,7mm (Nikon, Sony, Pentax, Fuji) o 22,2×14,8mm (Canon)
Quali sono le differenze tra il sensore FULL FRAME e quello APSC?
- Il sensore FULL FRAME 36X24mm ha una dimensione simile alle vecchie pellicole analogiche che avevano un’altezza pari a 24mm e una larghezza di 36mm. Il sensore è grande ed ha un maggior costo di produzione ed essendo più grande anche i suoi pixel lo sono: questo significa che riescono a catturare più luce. Nel sensore di una fotocamera FULL FRAME, i pixel di diametro maggiore garantiscono una gamma dinamica più estesa e un migliore controllo del rumore digitale.
- Il sensore APSC 26,6X15,7mm (Nikon, Sony, Pentax, Fuji) o 22,2×14,8mm (Canon) acronimo di Advanced Photo System tipo-C, d’altro canto, è più piccolo e i costi di produzione sono minori rispetto al FULL FRAME. Nei sensori APSC la lunghezza focale relativa delle ottiche aumenta. Si arriva a fare fotografia naturalistica riducendo al massimo i costi. Ottiche relativamente economiche diventano potenti zoom. Soluzione interessante e da tener di conto. Inoltre, il corpo macchina e obiettivi sono più leggeri, il che vuol dire anche treppiedi più leggero ed economico. Se la strumentazione è leggera e portabile sarà più facile averla con sé: in viaggio, durante i trekking ma anche durante un evento. Portarsi volentieri la macchina durante le uscite vuol dire fare più foto.
In conclusione, cosa mi conviene comprare?
Tutto dipende dal risultato che si vuole ottenere. Per esempio ila maggior parte dei fotografi professionisti utilizzano molto di più un sensore FULL FRAME perché può ottenere risultati migliori nei ritratti, d’altro canto altri professionisti utilizzano il sensore APSC per fotografare soggetti lontani come ad esempio la fotografia sportiva o Avifauna.
Sei un neofita e/o hai bisogno di leggerezza, praticità, economia e facilità di utilizzo allora una fotocamera APS-C è quello che fa per te. Se invece cerchi una qualità d’immagine più profonda, non hai problemi di peso o di costo di acquisto, vuoi approfondire la fotografia e utilizzare lenti di altissima qualità allora puoi concederti una fotocamera Full Frame.
E tu di che ‘squadra’ sei? FULL FRAME O APSC?
Scrivici nei commenti.